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lunedì 21 novembre 2011

Dubstep (Vita, morte e miracoli)

Oggi si parla di dubstep come un nuovo genere musicale, ma pochi sanno che è nato a Londra verso la fine degli anni ’90 da varie sperimentazioni e  intrecci di  generi. Inizialmente si cercò di incorporare elementi funky della breakbeat e più cupi della drum&bass su basi 2step e uk garage, dando vita a ritmiche sincopate e irregolari con una forte presenza di basso tagliato, filtrato e oscillato, detto wobble. In seguito si inserirono all’interno di questo grande frullatore caratteristiche e sonorità tipiche del reggae, del dub o dell’ hiphop con la forte presenza di mc’s
all’interno delle tracce e nelle serate live. Questo genere musicale iniziò a farsi spazio in città grazie alla spinta e al sostegno di  un club, il “Forward” , di un negozio di dischi il “mixing” e da una trasmissione radiofonica della dj MARIE ANNE HOBBS su radio BCC1.  Con il passare del tempo il dubstep iniziò ad affermarsi sempre di più, aumentavano i djs, i producers, le serate, gli eventi e molte radio pirata soprattutto su internet contribuirono alla crescita.
Tra il 2002 e il 2005, mentre in Italia c’era un’invasione di techno-minimal, Skream, Benga,El-B, N-type, Loefha, Cyrus, Digital Mystikz iniziarono a suonare dubstep  in vari club londinesi e parallelamente si dedicarono a produzioni musicali, nacquero etichette storiche come DMZ, Tempa e Hyperdub che portarono alla crescita di altri artisti come Kode9, Pinch e Burial. Negli anni seguenti il dubstep ebbe un’ulteriore crescita, aumentarono i club, le etichette e i djs,  fino alla consacrazione nel 2008, fu apprezzato da tanti, addetti ai lavori, artisti e semplici appassionati.
Londra era diventata la capitale del dubstep in tutte le sue forme, Marie Anne Hobbs  continuava a dare spazio nelle sue trasmissioni,  piccoli club, ma anche templi storici come il FABRIC,  iniziarono a proporre regolarmente serate dubstep,  si fecero spazio nuovi  djs e  producers, nasceva un vero e proprio movimento.
Come ogni genere musicale di successo è sbarcato negli States, a Berlino, a Ibiza, per poi  avere la  consacrazione finale nella musica globale con L’OUTLOOK FESTIVAL in Croazia.
Purtroppo negli ultimi anni tutto questo successo ha attirato l’attenzione di discografici che per dare una ventata di novità al pop e all’hiphop(e soprattutto per interessi economici), hanno fatto avvicinare al dubstep artisti commerciali come Britney Spears, Beyonce, Rihanna, Justin Bieber e via dicendo.
Da qui è iniziata una veloce discesa di questo genere musicale, anche per quanto riguarda l’aspetto club-culture, inoltre la commercializzazione ha portato  alla nascita di nuovi personaggi come Skrillex che hanno approfittato benissimo della situazione mescolando al dubstep, rock e electro, portando all’esasperazione il wobble, con dei risultati un po’ eccessivi.
Recentemente c’è stato un distacco da questa nuova forma di dubstep “commerciale”, artisti vecchi e nuovi hanno integrato al dubstep sonorità techno, idm e 2step, mescolando elementi deep e ambient,  questo mix di generi, oggi viene chiamato  post-dubstep, future-bass, future-garage ecc.
Sarà un’ancora di salvataggio per la cultura dubstep? Staremo a vedere.


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